Uno scritto manipolato: come interviene un grafologo

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Perito grafologo: manipolazione di uno scritto

Nei casi di sospetta manipolazione, il grafologo è chiamato a portare alla luce scritti abrasi, spazi in eccesso o in difetto rispetto all’assetto grafico, parole scritte con caratteri diversi da quelli del resto del testo (documenti elettronici), inserimento e aggiunta di righe, ritagli. Cerchiamo di capirci qualcosa con la panoramica che segue.

Cancellature e sovrascritture

Manoscrittura, dattiloscrittura e scrittura realizzata al computer possono essere rimosse utilizzando sostanze chimiche, oppure tramite abrasione o raschiatura. Virtualmente, ogni cancellatura può essere individuata poichè gli agenti chimici reagiscono con la carta dando luogo a macchie visibili o latenti: queste, e talvolta anche frammenti dell’inchiostro originario possono essere visibili ad occhio nudo o quantomeno con l’illuminazione a infrarossi (IR). Secondariamente, i fluidi utilizzati possono rimuovere l’incollatura della carta, lasciandola molto più porosa e assorbente della carta non trattata. Quindi, se si tenta di scrivere sopra l’area cancellata con una pennarello o penna roller, l’inchiostro fluido si sparge e viene assorbito dalle fibre scoperte della carta, lasciando una chiazza evidente. Le fibre di carta risulteranno allora come arruffate.
Sovrascritture effettuate con la penna biro possono non apparire anomale, ma una qualche prova di cancellatura probabilmente rimane. Per stabilire con certezza se vi sia stata alterazione, può rendersi necessario l’uso di varie tecniche e strumenti, come l’osservazione a luce radente, un EDD, un microscopio, foto, radiazioni ultraviolette (UV) e luminescenza IR. Anche cancellature molto riuscite, realizzate tramite abrasione, lasciano spesso delle tracce, consistenti in fibre di carta arruffate e minuscole porzioni dei tratti originali.
Se in indagini di questo tipo il primo passo è sempre quello di accertarsi che una rimozione sia effettivamente avvenuta, il secondo è rappresentato dal ripristino e la decifrazione del materiale rimosso. Ogni volta che ci sono delle tracce della scrittura originaria, queste possono essere intensificate fotograficamente o digitalmente per consentire quanto meno una decifrazione parziale. L’utilizzo di software con un sistema di immagini IR rappresenta uno strumento straordinario per decifrare le cancellature e catturare le immagini necessarie, mentre l’esame EDD condotto su entrambi i lati della carta può aiutare a decifrare la grafia abrasa, o quanto meno a dimostrare graficamente che una cancellazione è stata fatta.

Ritagli

Una tipologia piuttosto rara di alterazione di documenti è quella che prevede il ritaglio di alcune porzioni di testo ed il successivo inserimento di materiale spurio per riempire il vuoto. Per assicurarsi che il materiale inserito stia al suo posto, è necessario escogitare un sistema, come far aderire il documento completo ad un altro foglio oppure incollare la porzione interessata a francobolli o nastro adesivo, che restano quindi sul retro del documento. Se la carta è spessa, è possibile rimuovere solo lo strato superiore, mentre il materiale da inserire va ritagliato in modo da adattarsi perfettamente alla depressione creatasi. Smascherare la falsificazione è possibile, ma scoprire ciò che c’era originalmente spesso non lo è.

Aggiunte ed interlineature

Una frode può essere realizzata in modo altrettanto efficace sia per aggiunta che per sottrazione. Talvolta è necessario uno studio approfondito del documento nel suo complesso. Molti elementi rivestono un ruolo fondamentale: diversità di inchiostri, penne o dispositivi di stampa; affollamento, margini irregolari o presenza di algoritmi di spaziatura diversi nell’ambito di una sezione (quest’ultimo nei testi stampati); inserimento di pagine spurie (rilevabile attraverso uno studio della carta e delle graffette); presenza di diverse grafie. Vi è, inoltre, un ulteriore indice che suggerisce in modo conclusivo il fatto che un documento non sia stato composto nel modo tradizionale: una prova che la sequenza dei tratti che attraversano le pieghe o perforazioni della carta non sia nella sequenza logica che sarebbe coerente con la naturale o presunta stesura del documento.