Imitazione o dissimulazione? Riconoscere uno scritto

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Perito grafologo: analisi imitazione o dissimulazione

Le questioni che più frequentemente ricorrono nei casi di indagine su scritture vertono sulla possibilità che lo scritto sia frutto di un’imitazione oppure di una dissimulazione. Senza entrare in dettagli troppo tecnici, cerchiamo di capirne qualcosa di più.

Imitazione: l’autore di uno scritto tenta di riprodurre la grafia di un altro soggetto affinchè lo scritto venga attribuito a quest’ultimo. La capacità di successo dipende da una serie di fattori tra cui l’abilità dell’imitatore, la lunghezza dello scritto, le possibili affinità fra la grafia dell’imitatore e quella dell’imitato, le affinità temperamentali.
Esistono diverse tecniche di imitazione:

  • a mano libera;
  • diretta per trasparenza;
  • indiretta per trasparenza;
  • lenta o pedissequa;
  • per composizione;
  • per ricalco;
  • per collegamento di punti prestabiliti;
  • con sistemi foto-lito-tipografici;
  • mista;
  • con sistemi computerizzati.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il tipo di imitazione più insidioso è quello a mano libera, posto che l’imitatore abbia studiato a sufficienza il modello e sia estremamente abile nel riprodurlo.

Dissimulazione: l’autore di uno scritto tenta di mascherare ed alterare la propria grafia al fine di poterne poi disconoscere la paternità.
Una scrittura dissimulata può essere realizzata in diversi modi:

  • variando la pendenza delle lettere;
  • variando la grandezza delle lettere;
  • variando l’altezza delle lettere;
  • accentuando le larghezze orizzontali;
  • variando la pressione;
  • utilizzando la mano non avvezza a scrivere;
  • utilizzando lo stampatello in luogo del corsivo;
  • operando degli stacchi fra una lettera e l’altra;
  • aumentando l’accuratezza del grafismo;
  • attraverso l’adozione di forme grafiche infantili;
  • accelerando il gesto ed eventualmente non completando le forme letterali;
  • variando diversi parametri scrittori.
Da quanto detto, si evince che l’imitazione presuppone in primo luogo una dissimulazione, ossia un tentativo di abbandonare il proprio grafismo per adottare in toto quello da imitare.
Le nuove frontiere dell’imitazione mediante sistemi di fotocomposizione ed acquisizione scanner rappresentano  per il grafologo un’autentica sfida: in taluni casi, infatti, distinguere fra una firma autentica ed una apocrifa può essere estremamente difficile.